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Violenza in ospedale, appello di Anaao per la sicurezza delle cure



CORIGLIANO ROSSANO - «L'ennesimo episodio di violenza, consumato la scorsa notte ai danni di una nostra collega e di 4 infermieri all’ospedale di Corigliano Rossano in provincia di Cosenza, ci lascia senza parole. Chiediamo pertanto al governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, un immediato e deciso intervento proclamando lo stato di emergenza sanitaria in una Regione che merita più attenzione anche da parte del governo nazionale». È la ferma presa di posizione del segretario nazionale del sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed, Pierino Di Silverio, dopo caso di aggressione a sanitari avvenuto ieri e per il quale il sindacato si costituirà parte civile.

«Nel manifestare tutta la nostra vicinanza alla dottoressa e agli altri operatori coinvolti - continua Di Silverio - dobbiamo purtroppo constatare che le aggressioni contro di noi sono sempre più frequenti, ma quasi declassate a semplici fatti di cronaca. E invece, dietro ogni atto di violenza, c'è una persona prima che un professionista che lentamente continua a perdere fiducia in un sistema ospedaliero ormai non più in grado di garantire la sicurezza delle cure. Non possiamo più curare con un organico ridotto all’osso, con soli 3 medici costretti a estenuanti tour de force, con l’impossibilità di riposare, di ammalarsi o semplicemente di assentarsi, come nel caso dell’ospedale di Corigliano-Rossano. Anaao Assomed si costituirà parte civile, e chiede all’azienda di fare lo stesso, ricordando ai vertici aziendali che secondo il dgls 81/2008 sono loro i primi responsabili della sicurezza degli operatori che non è delegabile in nessun modo. Continueremo ad agire anche per le vie legali nei confronti di chiunque non abbia a cuore la sicurezza dei nostri colleghi».

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