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Reggio, accolto il ricorso delle strutture psichiatriche




ntenza: eccesso di potere. Ed è proprio questo, non la legalità, non la logica, non il tentativo di razionalizzare un settore importante, non il dare risposte in termini di servizi al territorio, quello che ha caratterizzato e caratterizza le scelte di Regione e commissario: devono dimostrare che comandano loro, negando i loro stessi impegni formalizzati nero su bianco». «Così il Tar – è detto in una nota - non ha potuto che dare ragione alle cooperative, in virtù di accordi formali risalenti al 2015 e ribaditi in diversi Dca emanati negli anni successivi, e che riconoscevano la priorità di accreditamento alle strutture esistenti, grazie al servizio svolto dalla chiusura del manicomio di Reggio Calabria. E se questo non è avvenuto è stato per mera inadempienza della Regione». «Il Tar dispone quindi l’annullamento dei pareri negativi per l’accreditamento alle cooperative ricorrenti. Al contempo annulla quelli positivi assegnati ad altre cooperative, per istanze che la Regione, ben consapevole del ricorso e ben consapevole che difficilmente l’avrebbe spuntata, ha comunque fatto procedere».  L’invito è quello di restare con i piedi per terra.  «Nonostante questa vittoria al Tar non abbiamo grosse speranze per il futuro. Siamo convinti che la Regione perderà ancora tempo, l’Asp eseguirà in silenzio, la Prefettura convocherà qualche altro tavolo per ascoltare il sub commissario Esposito che smentisce lo stesso Esposito, e intanto le cooperative falliranno definitivamente liberando la Calabria, o meglio gli uffici regionali della Calabria, di queste fastidiose realtà che hanno pensato di poter creare lavoro dando risposte sociali a chi ne ha bisogno».

 

 

 

 

 

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