Pronto soccorso calabresi, la Cisl Medici alza la voce
CATANZARO - Il segretario regionale di Cisl Medici, Nino Accorinti, alza la voce e denuncia la situazione dei Pronto soccorso calabresi. Situazione allo stremo, afferma. Il quadro descritto dal sindacato non è dei più felici: personale carente, turni massacranti e crescenti aggressioni per i sanitari, file per i pazienti e servizi essenziali di assistenza spesso non garantiti, concorsi che vanno deserti. «Il medico del Pronto soccorso - afferma Accorinti - è in trincea, gestisce l’assalto dovuto all’inefficienza del sistema e nello stesso tempo deve fronteggiare la vera emergenza-urgenza. Non provvedere ad incentivare il disagio lavorativo di questo personale è indicativo della volontà amministrativa e/o politica di sfasciare un sistema a rischio implosione». Il sindacalista si rivolge direttamente al presidente della Regione Roberto Occhiuto nella sua veste di commissario ad acta: »Non ha ancora riconosciuto i diritti dei professionisti che lavorano nei Pronto soccorso e, perfino, le previsioni normative con cui si devono utilizzare i finanziamenti vincolati dalla legge 145/2018 e dalla legge 234/2021. Infatti, con quest’ultima norma è stata prevista una specifica indennità di natura accessoria da riconoscere a decorrere dal primo gennaio 2022 finanziata per 27 milioni di euro ed integrata dall’articolo1della legge n. 197/2022 con decorrenza 2024 per ulteriori 60 milioni di euro». Elencata la normativa, Accorinti spiega: «Le risorse di pertinenza di ciascuna Regione, da ripartire a tutte le Aziende sanitarie, previo confronto a livello regionale con le oo.ss., sono destinate al fondo per la retribuzione delle condizioni di lavoro, ma in assenza delle linee generali di indirizzo non sonostate attribuite. Non è dato sapere se il confronto a livello regionale sulla materia non si tiene per l’inefficienza ed insipienza degli uffici regionali che dopo mesi dalla richiesta non possiedono i dati sul numero dei medici che lavorano nei Pronto soccorso o perché le risorse sono state “distratte” per altri scopi». Questi i dubbi espressi. Poi la posizione del sindacalista si fa ancora più perentoria: «In ogni caso è da condannare il comportamento lesivo dei diritti del personale! Eppure, tra gli obiettivi del pacchetto di misure per la sanità, proposto dal ministro Schillaci, con la suddetta indennità vi era quello di rendere più attrattivo il lavoro nei reparti di Pronto soccorso. Ma, ahimè, evidentemente all’Ufficio del commissario ad acta ed al dipartimento Tutela della salute della Regione Calabria non importa incentivare il disagio lavorativo sempre in crescita o aumentare l’attrattività per i professionisti per garantire l’emergenza ai cittadini». Personale in sintesi «bistrattato» nell’indifferenza - a giudizio di Accorinti - della Regione.
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