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Ospedale di Cosenza, intervento della Terza Rende



COSENZA – Qui di seguito pubblichiamo un intervento di Carlo Petrassi (La Terza Rende) sulla situazione dell’ospedale di Cosenza. «Credo sia arrivato il momento di porre un argine alle facili critiche e al disfattismo imperante alimentato dalle vicende di cronaca che senza sosta colpiscono l’ospedale dell’Annunziata di Cosenza. Se si continua di questo passo, si finirà per distruggere definitivamente l’immagine, e non solo quella, di un presidio sanitario indispensabile e insostituibile per la diagnosi e la cura di tutti i malati di Cosenza e provincia, nessuno escluso, in quanto sappiamo bene che chiunque e in qualsiasi momento può finire purtroppo in ospedale. Giova ricordare a tutti, anche a noi cosentini, che il diritto ad una buona sanità pubblica non è un diritto scontato e immediato anche se lo stesso è garantito dalla Costituzione. Esso andrebbe costruito, alimentato e difeso da tutti ogni giorno. Purtroppo le scelte politiche bipartisan dei governi nazionali e regionali degli ultimi decenni hanno finito per affievolire fortemente questo diritto, in quanto nei fatti si è scelto di favorire la sanità privata a scapito di quella pubblica. In Calabria poi per la debolezza intrinseca della regione i risultati sono stati addirittura devastanti e in alcuni casi il diritto alla salute non è in alcun modo garantito. Dico questo perché le infauste vicende che stanno riguardando l’ospedale di Cosenza vengono da molto lontano e se si ha la voglia di leggere le cronache nazionali ci si accorge che le stesse sono comuni a moltissimi ospedali pubblici del meridione d’Italia e non solo. Queste vicende purtroppo sono figlie di un Ssn che, stando alle statistiche di qualche anno fa, era riconosciuto come uno dei migliori al mondo e che oggi invece sta perdendo terreno inesorabilmente a causa delle scelte politiche degli ultimi anni. Stando così le cose, in attesa di tempi migliori, a noi cosentini di Cosenza e provincia conviene difendere in modo costruttivo con tutte le nostre forze il principale baluardo di sanità pubblica che ancora ci è rimasto, appunto l’ospedale dell’Annunziata di Cosenza. È necessario che tutti - politici, amministratori, medici, cittadini - remino nella stessa direzione, evitando di cadere in sciocche e a volte gratuite strumentalizzazioni politiche che spesso sono figlie di dissidi personali e individuali e che certamente non costituiscono la via maestra per la soluzione dei tantissimi problemi che vanno affrontati e risolti in ospedale. Tutto sommato un briciolo di ottimismo mi sentirei di averlo proprio perché nonostante tutto le condizioni sembrerebbero essere favorevoli a un cambio di rotta. La partnership nata tra la nuova facoltà di medicina dell’Unical di Rende e l’ospedale di Cosenza è un’occasione che non possiamo perdere per risollevare le sorti del nostro amato ospedale. Se tutti remassimo nella stessa direzione, si potrebbero ricreare quelle condizioni che a cavallo degli anni ottanta e novanta fino ai primi anni duemila portarono l’ospedale dell’Annunziata di Cosenza a diventare uno tra i migliori d’Italia così come certificato dalle visite dei ministri della sanità dell’epoca. Tutto ciò fu possibile grazie alla collaborazione di amministratori illuminati e di tanti bravi medici tra cui non posso non ricordare mio padre, Antonio Petrassi. Speriamo che in questo caso la storia si ripeti».

 

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