Nuovo ospedale di Cosenza, inammissibile il ricorso contro i siti alternativi
COSENZA - La seconda sezione del Tribunale amministrativo regionale, presieduta da Ivo Correale, «dichiara inammissibile» il ricorso per l’annullamento del decreto dirigenziale del 27 giugno 2023 “Realizzazione del Nuovo Ospedale e della Cittadella della Salute di Cosenza per l’affidamento dei servizi tecnici per la redazione del Documento di fattibilità delle alternative progettuali (DocFAP) del nuovo ospedale di Cosenza presentato dal Comune di Cosenza. «La sentenza del Tar che dichiara inammissibile il ricorso del Comune di Cosenza nei confronti del nuovo studio di fattibilità richiesto dalla Regione Calabria per quanto riguarda l’individuazione del sito di costruzione del nuovo Ospedale di Cosenza chiude finalmente e definitivamente una querelle che ha visto il Comune di Cosenza e i suoi amministratori tentare di fare speculazione politica su una procedura legittima e rispettosa delle norme e delle leggi, che nonostante le idee degli amministratori cosentini sono fatte per essere rispettate», afferma il consigliere regionale Pasqualina Straface «Quanto contestato dal sindaco Caruso è totalmente infondato. Il nuovo studio di fattibilità, resosi necessario dall’entrata in vigore del nuovo Codice degli Appalti, non esclude il sito di Vaglio Lise, precedentemente individuato dalla vecchia fattibilità del 2017, ma lo compara ad altri siti individuati in fase di analisi. Inoltre, e anche su questo il Tar ha bocciato sonoramente le rimostranze dell’amministrazione Caruso, la Regione non ha nessun obbligo di coinvolgere nella fase della fattibilità i Comuni nel cui territorio sono individuati i siti, che devono essere coinvolte nella fase successiva di confronto sui risultati della fattibilità, per acquisire osservazioni e proposte sulle quali poi deve decidere la Regione». «Dunque il Tar Calabria ha sancito la correttezza e la trasparenza dell’agire della Regione Calabria e la perdita di tempo rappresentata dal ricorso e dalle rimostranze degli amministratori del Comune di Cosenza, che cercando in nome della propaganda politica hanno causato ritardi e spese inutili ai contribuenti calabresi».
Da Palazzo dei Bruzi però guardano il bicchiere mezzo pieno. «Il Tar riconosce il legittimo interesse del Comune di Cosenza sul sito di Vagliolise per la realizzazione del nuovo ospedale», si legge in una nota. Secondo l’amministrazione comunale i giudici «pur avendo pronunciato una sentenza di natura processuale, rilevando la non attualità dell’interesse all’impugnativa, ha evidenziato aspetti molto importanti della complessa vicenda». «Quanto all’interesse partecipativo, il Tar ha dato atto che, “riguardo alla precedente fase di stesura del documento nel 2017, la partecipazione del Comune era stata disposta dopo che lo Studio di Fattibilità era stato consegnato in data 14 luglio 2017, attraverso la successiva costituzione di un tavolo tecnico tra Regione Calabria, Comune di Cosenza e Azienda Ospedaliera». Conseguentemente, secondo il Giudice amministrativo, la partecipazione del Comune potrà avvenire nella fase successiva alla stesura del “DocFAP””». «E, a conferma di ciò, rileva anche quanto dichiarato dalla Regione nelle memorie difensive prodotte in giudizio, ove è stato assunto l’impegno di coinvolgere il Comune di Cosenza, analogamente a quanto avvenuto con riferimento allo Studio di Fattibilità del 2017, nella fase di valutazione a seguito della redazione del nuovo Documento di fattibilità», si legge . «Da ultimo, il Collegio, sebbene potesse esimersi da qualsiasi puntualizzazione in merito, ha ritenuto di rimarcare che «su eventuali dissipazioni di risorse economiche dovute al rinnovo della procedura» sia la Corte dei conti a dover decidere. Il Tar non ha, poi, perso l’occasione per rivolgere un preciso monito alla Regione Calabria affinché proceda «senza ulteriori indugi alla conclusione della procedura aperta, come bandita», sottolineando, altresì, la necessità di una motivazione adeguata «in ipotesi di conclusione negativa e di scelta di altra allocazione», rilevano da Palazzo dei Bruzi. «Da ultimo, il Collegio, sebbene potesse esimersi da qualsiasi puntualizzazione in merito, ha ritenuto di rimarcare che «su eventuali dissipazioni di risorse economiche dovute al rinnovo della procedura» sia la Corte dei conti a dover decidere», conclude la nota.
Comments