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Medici in fuga, fenomeno accentuato in Calabria

 





ROMA – Il governo sottofinanzia la sanità, i medici sono fuga e la Calabria continua a ripiegare sui cubani. A scriverlo è la deputata Cinque stelle Elisa Scutellà che parte da una previsione. Nel corso di quest’anno saranno circa 20mila i medici che lasceranno il sistema sanitario nazionale, il 90% sono giovani con meno di quarant’anni. Un «dramma» che in Calabria è accentuato da «politiche sanitarie e sociali che lasciano medici e personale sanitario senza strutture e strumentazioni idonee». «Il Governo sta lasciando andare via giovani medici eccellenti all’estero - scrive Scutellà - invece di provvedere alla loro stabilizzazione della quale l’Italia ha necessario bisogno. Se solo si pensa al paradosso che in Calabria ci sono 300, sempre più indispensabili, medici cubani e non vengono stabilizzati i nostri medici che sono costretti ad andare all’estero, si comprende perfettamente il disastro enorme che questo Governo sta compiendo».

«In Calabria ci sono cittadini che non hanno proprio la possibilità materiale di accedere alle cure, anche per i tempi biblici delle liste d’attesa e l’assenza di medici. Non è un mistero che queste persone, spinte dall’immediato bisogno, spesso sono costrette al “nomadismo sanitario” verso il Nord, ovviamente quando economicamente ne hanno possibilità. Quando invece questa possibilità economica non c’è, i cittadini calabresi sono costretti ad indebitarsi pur di ottenere assistenza e cure, oppure c’è chi addirittura rinuncia a curarsi. Ricevere cure ed assistenza mediche, con questo Governo, è diventato un lusso».

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