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Medici cubani, scontro a Vibo sul mancato impiego al Pronto soccorso



VIBO VALENTIA - «Mi rendo conto che innescare una polemica mediatica su aspetti sostanzialmente irrilevanti è l’unico modo per tentare di “distrarre” l’opinione pubblica dal “pasticcio” politico-istituzionale nel quale si è cacciato chi governa la sanità vibonese quando ha deciso, di propria iniziativa, di destinare i medici cubani ai reparti dell’ospedale di Vibo Valentia e non al Pronto Soccorso, per come era stato in precedenza pubblicamente annunciato». «Il giorno dell’arrivo a Vibo dei medici cubani, mi sono recato, di mia spontanea iniziativa e senza aver ricevuto alcun invito in tal senso, all’ospedale Jazzolino per rendere, a detti medici, anche il mio doveroso e sentito saluto istituzionale. In quella sede, ho appreso, con sorpresa e dispiacere, che i predetti sarebbero stati assegnati ai reparti dell’ospedale e non più al pronto soccorso, come era stato in precedenza detto sulla stampa», dice Mammoliti. L’esponente del Pd ricorda che alcuni mesi or sono la stampa aveva riportato le dichiarazioni del presidente Occhiuto, secondo il quale i medici cubani avrebbero aiutato “soprattutto ad allentare la pressione nei pronto soccorso” dei nostri ospedali. «Davanti allo Jazzolino registravo anche il forte disappunto, espresso verbalmente, dal primario del pronto soccorso nei confronti della scelta dell’ultimo minuto di destinare tali sanitari ai reparti dell’ospedale e non al pronto soccorso». Da qui la decisione di Mammoliti di esercitare le sue prerogative di consigliere regionale «preoccupandomi di sottoporre il caso al presidente Occhiuto, nella sua qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria, al quale ho presentato un’apposita interrogazione a risposta immediata. In particolare – conclude Mammoliti - con l’anzidetta interrogazione ho chiesto al presidente Occhiuto di sapere chi e per quale valida ragione avesse disposto l’assegnazione dei medici cubani, destinati al pronto soccorso dell’ospedale di Vibo Valentia, ai reparti del medesimo nosocomio. Tutto qui. Questi, cioè, i fatti per come si sono realmente svolti». Tutto il resto, sembra concludere Mammoliti, è fumo. «Evidentemente, al consigliere Comito ha dato fastidio la mia interrogazione perché ha destabilizzato e sconvolto i piani che, presumibilmente, erano stati predisposti da chi governa la sanità vibonese. La mia iniziativa è dunque servita, a quanto pare, a portare alla luce del sole una realtà e delle decisioni che, probabilmente, si voleva che passassero nel silenzio e all’insaputa dell’opinione pubblica». L’interessato si dice dunque sicuro che ora, «una volta che il “bubbone” è scoppiato pubblicamente ed ufficialmente, chi governa la sanità vibonese sarà effettivamente “costretto” a destinare i medici cubani al pronto soccorso, per come precedentemente annunciato e rispettato in tutti gli altri ospedali calabresi». Mammoliti ribadisce al collega Comito che il suo impegno sui temi sanitari non si fermerà, al fine di riportare il sistema sanitario vibonese in un quadro di efficienza e maggiore funzionalità. «Nei prossimi giorni – conclude - provvederò a mettere in campo ulteriori iniziative in favore della sanità calabrese e vibonese di cui darò ampie informazioni. Preannuncio inoltre che il prossimo 2 settembre, in piazza Municipio a Vibo Valentia sarà affrontato ampiamente il tema della sanità, in occasione della Festa regionale dell’Unità».

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