Medici cubani, per il deputato Sapia la vicenda solleva un problema nazionale
ROMA - «L'accordo per l’utilizzo di 497 medici cubani negli ospedali calabresi ha aperto una discussione politica che spero prosegua dopo le elezioni del prossimo 25 settembre". Lo afferma, in una nota, il deputato uscente Francesco Sapia, della commissione Sanità, che spiega: "Il problema della carenza di medici riguarda tutte le regioni italiane, non soltanto la Calabria. Il ricorso a professionisti provenienti dall’estero potrebbe diventare una prassi generalizzata e fissa, visto che di abolire il numero chiuso per le lauree in Medicina ne parlano tutti ma nulla si è ancora mosso, nonostante la necessità e l’urgenza di formare e reclutare nuovi medici, specie nel settore dell’emergenza e dell’urgenza. Fummo inascoltati quando io e pochi altri parlamentari sollevammo il problema - prosegue il deputato - della gravissima carenza di personale sanitario in relazione alla legge sui turni e i riposi obbligatori, entrata in vigore nel novembre 2015, a ben 12 anni dalla direttiva europea che di fatto imponeva di assumere oltre 20mila sanitari, in tutta Italia, tra medici e altre figure. Neppure le tragedie prodotte dal Covid sono servite a scuotere la politica. Governo e Parlamento hanno scelto di rinviare ad oltranza il confronto sulle misure, non soltanto finanziarie, volte a garantire le assunzioni indispensabili, intanto dei medici. La riforma dell’assistenza territoriale potrebbe rivelarsi uno spreco di denaro pubblico, in quanto non esiste un piano assunzionale che consenta di destinare medici, infermieri e Oss nelle costruende strutture di prossimità, finanziate con miliardi del Pnrr. Mi auguro - conclude Sapia - che nella campagna elettorale in corso i vari candidati e leader politici espongano le loro intenzioni e soluzioni in merito al problema della carenza cronica di personale nella sanità pubblica, che rappresenta la prima e più importante questione del Servizio sanitario nazionale».
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