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Germaneto, il sopralluogo del consigliere regionale Alecci





CATANZARO – Per una Pet a Catanzaro bisogna attendere troppo o alla fine andare fuori regione. Al Policlinico di Germaneto è presente una macchina vecchia e spesso guasta. Lo evidenzia il consigliere regionale del Pd Ernesto Alecci dopo un sopralluogo nel presidio ospedaliero: «Tutto ciò è inaccettabile. Dal Commissario Carbone ho ottenuto rassicurazioni sul futuro. Rimango fiducioso ma attento». Il tutto è nato da alcune sollecitazioni di di pazienti «che stanno combattendo con gravi patologie relativamente alle difficoltà ad effettuare una Pet (Tomografia a emissione di positroni) presso l’azienda sanitaria di Catanzaro». Il problema è sempre lo stesso: pazienti rimandati indietro e la possibilità di fare l’esame «in altre province o addirittura in strutture fuori regione, con prenotazioni che a volte superano anche diverse settimane». Dunque la visita per ribadire ciò che si dice da diverso tempo. «La Pet di questa struttura ha circa 20 anni, è un macchinario obsoleto dal punto di vista tecnologico e usurato dal tempo. Durante il mio sopralluogo ho, in effetti, trovato sul posto alcuni tecnici che stavano provando a rimettere in funzione la macchina e che hanno confermato le difficoltà delle sempre più frequenti riparazioni, anche per la scarsità di pezzi di ricambio ormai in disuso. A ciò si aggiunge la sospensione del servizio di Pet Mobile proveniente dalla Campania attivo fino a qualche tempo fa presso l’Ospedale Pugliese di Catanzaro». La situazione è grave, la Pet è una tecnica diagnostica capace di confermare una diagnosi di tumore o valutare l’efficacia di una terapia. «Inutile sottolineare come la tempistica dell’esame e del relativo referto possa risultare fondamentale per salvare delle vite. Non è giusto che i pazienti di Catanzaro, Vibo e Crotone siano costretti ad aspettare mesi per una diagnosi così importante. In queste condizioni, come può la neonata Azienda Unica Renato Dulbecco candidarsi ad essere l’hub sanitario di riferimento per il Mezzogiorno e uno dei più importanti d’Italia, con oltre 800 posti letto, se non si procede a dotarla al più presto di strumentazioni e apparecchiature più efficaci?» La richiesta di Alecci è il ripristino quantomento del servizio Pet mobile e l’acquisto di un nuovo macchinario. «Anche perché tre sole macchine (una è a Cosenza e una a Reggio Calabria) sono purtroppo già poche per l’utenza ordinaria». Il consigliere Dem ha anche incontrato il primario del reparto di Medicina Nucleare e il personale sanitario «che tra mille difficoltà con grande fatica cerca di dare risposte ai tanti pazienti». Poi l’incontro con il commissario delal Dulbecco Simona Carbone. «All’interno di un dialogo franco e costruttivo ho ricevuto rassicurazioni sulla volontà di risolvere il problema della Pet al più presto così come altre urgenze da me evidenziate. Rimango, dunque, fiducioso ma sempre attento, perché su certe questioni non è possibile più aspettare. In Calabria, un esame “salvavita” che dovrebbe essere la normalità per un malato oncologico è diventato un privilegio. Ritengo assurdo dover assistere ancora oggi a casi di questo tipo. Soprattutto in un periodo storico in cui, tra finanziamenti Covid e Pnrr, le Regioni hanno avuto a disposizione fondi per la Sanità pubblica come mai nella storia del nostro Paese».

 

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