Edilizia sanitaria, ospedale di Catanzaro escluso
CATANZARO – Sulla vicenda dei fondi residui per l’edilizia sanitaria calabrese, i cosiddetti fondi stanziati sull’ormai storico articolo 20 della legge 67 del 1988 si registra l’ennesima polemica. Stavolta è il consigliere comunale di Catanzaro Vincenzo Capellupo a chiedere chiarimenti al presidente/commissario Roberto Occhiuto. «È il caso infatti di ribadire - dice - che il presidente della Regione, Occhiuto, nella sua qualità di commissario ad acta per la sanità, ha stabilito che tutte le risorse residue disponibili per la Calabria siano investite per le varianti progettuali e la realizzazione degli ospedali di Vibo Valentia e della Piana di Gioia Tauro». L’accusa di Capellupo riguarda l’ospedale di Catanzaro, escluso dai finanziamenti. «Tuttavia, a inizio febbraio scorso, il presidente del consiglio regionale, aveva positivamente annunciato che la programmazione dei fondi ex articolo 20 prevedeva 170 milioni per il nuovo ospedale di Catanzaro, 40 milioni per la riqualificazione del presidio Pugliese e 25 milioni per l’adeguamento del Policlinico». Da qui la necessità di fare chiarezza sul destino dei finanziamenti. Per il consigliere Occhiuto dovrebbe dire «senza margine di equivoco, se le strutture ospedaliere del capoluogo possono contare o no su questi fondi. Giusto pensare alla realizzazione degli ospedali di Vibo e della Piana – ci mancherebbe altro – ma l’augurio è che nel tenere nella giusta considerazione le varianti progettuali per quelle opere, qualcuno si sia curato al contempo di salvaguardare i finanziamenti per la sanità pubblica nel Capoluogo di Regione». «Un eventuale dirottamento dei finanziamenti, a cui ci rifiutiamo di credere, significherebbe rinviare a data da destinarsi ogni programma di potenziamento del sistema ospedaliero e sanitario pubblico del Capoluogo di Regione con grave danno per l'intera Calabria e la sua popolazione».
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