Crotone, appello per una maggiore attenzione verso i malati oncologici

no investito per migliaia e migliaia di euro contentini che riempiono la pancia e fanno contenti i tantissimi crotonesi e cittadini della provincia, tra canti e balli, la gente continua a morire di cancro, fra mille difficoltà a curarsi per mancanza di strutture e mezzi idonei a fare importanti esami diagnostici strumentali in città». Viene sottolineato, poi, che «chi può, parte per fare Pet e quant'altro fuori provincia o addirittura fuori regione. Molti anziani e famiglie povere non possono farlo. Noi di Vivere Sorridendo ci siamo stancati dal 2019 di essere presi in giro con la chiusura del reparto di Medicina Nucleare e mai più riaperto! Nel menefreghismo per i migliaia di malati oncologici di tutta la popolazione crotonese ...ci riserviamo nei prossimi giorni, azioni eclatanti negli ambiti della legalità, affinché si scuotano le poltrone del potere politico regionale e locale e le relative coscienze , per una immediata riapertura dello stesso!».Intervenendo, inoltre, sulla recente aggressione ai sanitari del pronto soccorso di Crotone, la stessa associazione «esprime profonda solidarietà al personale medico e parasanitario che è stato aggredito nel pieno del proprio servizio presso il pronto soccorso dell’ospedale civile San Giovanni di Dio di Crotone. Nello stigmatizzare al massimo questo increscioso episodio, auspichiamo altresì, che migliorando le circostanze lavorative con la creazione di un Nuovo pronto soccorso , in grado di accogliere più personale medico ed infermieristico, garantendo un posto di polizia ben attrezzato e con più personale, con un grande spazio per effettuare con serenità e celerità un ottimo triage per i pazienti in attesa.  Tutto questo sarebbe un passo importante di civiltà e progresso per un ospedale cittadino che pur avendo un ottimo personale, si trova ad affrontare spesso il doppio del proprio lavoro, con i disagi e i tanti episodi increscioso che ne conseguono, come quello da poco accaduto. Ristrutturazione ospedaliera quindi, in vari settori e reparti, come segno forte di prevenzione».