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Caso debiti, Guccione (Pd) è con Bruni


COSENZA - «Bastava un bravo commercialista per mettere Pasqualina Straface sulla buona strada, così da non farla sbagliare. Non si può affermare che l’onorevole Amalia Bruni abbia sommato i debiti e le risorse necessarie per rimborsarli, addirittura affermando di essere incorsa in un errore da matita blu. Semplicemente perché il fondo per i rischi e oneri non serve a rimborsare il debito ma è istituito solo per pagare gli oneri aggiuntivi e non il capitale ma solo gli interessi di mora e le spese legali. Diversamente o qualcuno ha sbagliato ad inserire i numeri nei bilanci delle aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria oppure dice il falso».

A dirlo Carlo Guccione, a margine della presentazione del suo libro a Fagnano Castello “Amara verità”, intervenendo sulla polemica a distanza tra le consigliere regionali Pasqualina Straface e Amalia Bruni, che, dall’analisi dei bilanci sanitari, ha ricavato e denunciato un passivo da quasi 2,5 miliardi di euro.

«Amalia Bruni ha ragione – continua Guccione – ma per difetto. L’avvio della quantificazione del debito del sistema sanitario regionale è una notizia di per sé positiva dopo 13 anni di commissariamento. Quello che però non ci lascia tranquilli è che a qualcuno possa venire in mente di farsi tentare dal mettere la polvere sotto il tappeto. Una cosa è certa. Non devono essere i calabresi a pagare il debito». Guccione tira poi fuori l’ultimo verbale del tavolo Adduce. «“La determinazione di un avanzo di gestione sul 2021, di entità tale da coprire anche il disavanzo pregresso, è indicativa di una non corretta gestione delle risorse assegnate dallo Stato per l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza”. Segnala, il Tavolo, che “l’elevato avanzo sull’anno 2022 è collegato al ritardo degli interventi che avrebbero dovuto essere messi in atto per l’erogazione dell’assistenza sanitaria”».

A stretto giro arriva la replica della consigliera di Forza Italia Straface. «Ringrazio l’ex consigliere Guccione che nella sostanza conferma quanto ho detto sul fatto che nei fondi rischi dei bilanci aziendali siano state accantonate le risorse per fare fronte agli esiti della circolarizzazione. Una conclusione che peraltro non necessita di alcun commercialista, ma solo della pazienza di leggere le relazioni ai bilanci e dell’onestà intellettuale per riconoscerlo o meglio ancora per tacere – scrive Straface – Si tratta di esiti numerici della circolarizzazione che, come ha sempre sospettato il presidente Occhiuto, si sono dimostrati ben lontani dalla leggenda miliardaria che forse sarà anche servita ad alimentare il marketing editoriale del libro di Guccione, ma certamente ha contribuito a bloccare le possibilità di uscita del sistema calabrese dai meccanismi perversi del commissariamento. Quegli stessi meccanismi diabolici che mentre consentono al tavolo Adduce di affermare ciò che Guccione esibisce come un trofeo, ma che invece per chi sa di numeri è la sconfitta delle sue tesi storiche sul debito calabrese, dall’altro impediscono di impiegare tempestivamente le risorse del sistema per dare più servizi sanitari ai calabresi».

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