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Appello per la medicina d'urgenza


CATANZARO - Amalia Bruni, leader dell’opposizione nel Consiglio regionale della Calabria, ritorna su una questione già affrontata in campagna elettorale, quella della medicina di urgenza, «carente su tutto il territorio calabrese», afferma, e "su quella del 118 della provincia di Catanzaro in particolare».

«Vicenda assurda - afferma - che si trascina da tempo e che non si affronta con la volontà di risolvere definitivamente. Il servizio del 118 è stato mutilato da una decisione dell’Asp di Catanzaro che da due anni ha stoppato l’erogazione di una indennità di pochi euro ai medici che svolgevano il delicato incarico a bordo delle ambulanze. Ma non solo, ai medici ora viene anche trattenuta mensilmente quella cifra fino a restituzione completa della somma. Tanti medici - aggiunge Bruni - hanno quindi deciso di abbandonare, e tutto il servizio è da tanto tempo in grandissimo affanno, spesso le ambulanze partono senza il medico a bordo e quotidianamente è messa seriamente a rischio la salute di chi ha bisogno di cure urgenti. Dal gennaio 2020, quindi, ai medici del 118 non viene più corrisposta l’indennità in questione con una perdita di circa 700/800 euro mensili. La questione in discussione - conclude - riguarda ad oggi solo l’Asp di Catanzaro (tra l’altro sconfessata anche da una recente sentenza della magistratura che ha dato ragione ai colleghi) dove si è manifestato un grave danno al servizio di emergenza territoriale per la scarsità sempre maggiore di medici del 118»

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