Agenas, pazienti in fuga dalla Calabria e pochi posti letto
ROMA - Le regioni più attrattive per la mobilità sanitaria «sono l’Emilia-Romagna, la Lombardia e il Veneto. L'attrazione è in gran parte dovuta ai Drg legati alle malattie e disturbi del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo, che rappresentano per le tre regioni rispettivamente il 52%, il 31% e il 34% dell’attrazione totale». Lo rileva il report dell’Agenas che per il terzo anno consecutivo ha prodotto una dettagliata analisi sulle principali dinamiche della mobilità sanitaria interregionale nel nostro Paese. I dati fanno riferimento all’anno di attività 2023 e sono stati presentati oggi al ministero della Salute. «L'Emilia-Romagna è diventata una regione fortemente attrattiva - ha sottolineato Maria Pia Randazzo, ufficio statistico e flussi informativi sanitari dell’Agenas, presentando i dati - La Calabria è la regione che risponde meno al fabbisogno dei residenti ma ha anche pochi posti letto, quindi un incremento sarebbe auspicabile proprio per migliorare la risposta». Le regioni con il maggior saldo positivo «sono l’Emilia-Romagna e la Lombardia che presentano risultati equiparabili (rispettivamente 387 milioni e 383 milioni)», si legge nel report. Secondo l’Agenas, alcune delle variazioni più interessanti rispetto al 2019 riguardano «il Lazio che ha registrato una riduzione del saldo negativo grazie alla diminuzione dei costi di mobilità passiva (-9%) e a un aumento dei ricavi (+11%)» e «la Campania che ha ridotto i costi legati alla mobilità passiva del 6%, mentre ha incrementato i ricavi grazie a un aumento dei ricoveri in mobilità attiva di alta complessità».
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