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Adi, FdI chiede soluzioni immediate



CROTONE - «Il ritardo nella sottoscrizione dei contratti tra l'Asp di Crotone e le Strutture accreditate per l’erogazione della prestazione di Assistenza domiciliare integrata, inizia a preoccupare il nostro territorio». Lo afferma Michele De Simone, coordinatore provinciale di FdI. «È pur vero che il servizio Adi continua ad essere operativo sol perchè tutte le Strutture accreditate hanno l'obbligo di prendere in carico le richieste che provengono dai competenti uffici dell'Asp di Crotone, ma la mancanza di un contratto tra le parti impedisce il corretto funzionamento del servizio stesso e soprattutto ne impedisce il potenziamento, e ciò sarebbe importante viste le nostre criticità negli spostamenti. Tanto più che con il Dca 197/2023 che disciplina la Riorganizzazione della Rete Territoriale in ambito sanitario, viene recepita la misura del Pnrr M6C1 1.2.1. “Casa come primo luogo di Cura (ADI)” la quale prevede un aumento delle prestazioni in assistenza domiciliare fino a prendere in carico il 10% della popolazione di età superiore ai 65 anni. Lo stesso DCA 197/2023 evidenzia che alla data di approvazione l'offerta attiva sul territorio era erogata da strutture private accreditate presenti nell'Asp di Crotone per un totale di 754 – aggiunge - Le altre ASP della Regione, dopo aver accreditato strutture private per l'erogazione dell'Adi, hanno inziato a sottoscrivere i relativi contratti, attuando dunque le prescrizioni della nuova Riorganizzazione della Rete territoriale e attingendo ai fondi del Pnrr previsti per l'incremento del servizio. Il legittimo confronto tra l'Asp di Crotone e le Strutture accreditate non può ricadere sugli utenti finali, ovvero i cittadini, ed in questo caso su persone fragili e sui loro familiari – prosegue De Simone - Infatti tutti i Comuni della nostra provincia, ma ancora di più nelle zone più interne, la mancanza di assistenza domiciliare, o una sua riduzione consistente, aggravano le difficoltà dei malati ma anche dei familiari soprattutto di quelli che risiedono in altri Comuni. La questione deve essere affrontata e risolta al più presto, vista appunto la delicatezza della posta in gioco e viste le implicazioni sanitarie, sociali ed anche economiche che una mancanza o una riduzione consistente del servizio potranno avere sul territorio. E proprio per questo ho investito della vicenda – annuncia De Simone -  i rappresentanti istituzionali del partito, che anche se non appartengono al nostro territorio, non faranno mancare il loro supporto su questa vicenda così delicata. Confidiamo – conclude - nel buon senso di tutte le parti in causa, affinché sia garantito il diritto alla salute e all'assistenza, tanto più in una fase storica come questa in cui si fa un gran parlare di livelli essenziali delle prestazioni e tanto più in un territorio come il nostro che necessità di tutela e di garanzie».

 

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